Retrospettiva su Fausto Melotti, maestro dell’Astrattismo
Disegni, sculture, ceramiche
Curata dalla Galleria Tonelli di Milano
Ad ArteGenova la Galleria Tonelli di Milano cura una mostra sui disegni di Fausto Melotti dal titolo: "Fausto Melotti. Sul disegno. A partire dai disegni ritrovati per “Linee”. E’ un corpo omogeneo di 20 disegni del maestro trentino recentemente acquisiti, ma non solo. Come spiega Ciro Tonelli “Il percorso espositivo intenso e coinvolgente, pone l’accento sul vero basso continuo (per usare un’espressione musicale cara all’artista) di Melotti, che era il disegno”.
Gran parte dei disegni esposti sono riferiti ai primi anni Settanta, ultima e felicissima stagione di rinnovata creatività in cui disegno e grafica diventano fondamentali e assumono nuovo valore. “Non tutti i disegni sono progetti di sculture e ben diciassette li realizzò per accompagnare la pubblicazione dei due quaderni di “Linee” (nel 1975 e 1978) per la casa editrice Adelphi: opera letterariamente ineccepibile, che riflette e raccoglie le infinite sfaccettature del mondo interiore di un artista singolare”.
In proposito, di concerto col curatore Marco Meneguzzo, con Silvana Editoriale la Galleria Tonelli ha dato alle stampe un ampio volume bilingue (italiano-inglese) per fornire a collezionisti, studiosi e appassionati uno strumento storico-critico basato sullo studio analitico di questo gruppo di disegni.
L’esposizione genovese è inoltre arricchita da una ventina di sculture, ceramiche e pezzi unici della produzione dell’instancabile genio. Tra queste: il Toro del 1963, la Donna seduta del 1954, il Cavallino del 1950, Il grande Contrappunto Piano, nella versione unica del 1973, uno dei più famosi e importanti lavori dell’artista.
Contrappunto piano, 1973
Chi era Fausto Melotti
Il trentino Fausto Melotti (nato a Rovereto nel 1901, morto a Milano nel giugno del 1986 e nello stesso mese ricordato dalla Biennale d’arte di Venezia con il Leone d’oro alla memoria), è stato artista e uomo di cultura a tutto tondo. Ingegnere elettrotecnico, diplomato in pianoforte, nel 1928 all'Accademia di Brera assieme a Lucio Fontana è allievo dello scultore e accademico d’Italia Adolfo Wildt.
Negli anni Trenta, assieme al cugino Carlo Belli (autore del volume Kn definito da Kandinskij “il Vangelo dell’arte astratta”) diventa astrattista aderendo nel ’35 al movimento Abstraction-Création sorto a Parigi ed esponendo a Torino alla prima collettiva di artisti astratti, e poi a Milano.
Negli anni Cinquanta collabora con l’amico Giò Ponti a due importanti lavori a Caracas e Teheran, mentre il successo in Italia arriverà sul finire degli anni Sessanta con sculture, bassorilievi, opere su carta, poesie. Nella grande retrospettiva di Firenze nel 1981 Italo Calvino dedica un testo alla sua opera Effimeri, definita come “Partitura d’ideogrammi senza peso come insetti acquatici…”.
Nella sua carriera durata mezzo secolo Fausto Melotti ha esposto tra l’altro a Firenze, Milano, Roma, Venezia, Francoforte, Londra, New York, Parigi, Zurigo.